Linux Terminal Server Project HowTo
Questa guida è vecchia!! Ubuntu difatti, con la sua distribuzione derivata "Edubuntu", permette di ricreare un ambiente LTSP con 2 apt-get (o direttamente nell'installazione). Usate questa guida quindi come referenza per eventuali problemi.
by Enrico Bassetti - http://www.enricobassetti.altervista.org/guide/ltsp.php
Indice: Configurazione di un server
Ok allora cominciamo: per prima cosa ci serve il pacchetto ltsp-utils che prenderemo con:
$ apt-get install ltsp-utils
(nota: esistono anche i pacchetti ltsp-server per l'installazione automatica, ma personalmente preferisco a mano! )
Per le distribuzioni che non hanno apt-get ma rpm consiglio di scaricare l'rpm da qualche mirror. Per le distro invece che non hanno ne uno ne l'altro vi scaricate il tarball dal sito www.ltsp.org
Finito in installare ci ritroveremo con un bel programmino ltspadmin. Lo avviamo (tramite root) e per prima cosa facciamo Install/Upgrade LTSP Packages. Ora scaricherà la lista dei pacchetti e poi ci mostrerà un menu di scelta. Li selezioniamo tutti (con il tasto "A") e poi premiamo "Q" per cominciare il download e l'installazione. Se tutto va a buon fine ci ritroveremo con LTSP installato. Ora passiamo alla config di base: sempre sul menu principale di ltspadmin scegliamo Configure LTSP. Questo avvierà un programma di configurazione di LTSP. Come il programma si avvia fa un check di tutti i files necessari e poi ci chiede di premere Enter (invio). Ora premendo S e dando invio possiamo vedere, tramite una tabella ben strutturata, cosa è configurato e funzionante e cosa no. Con C invece si passa alla configurazione. Una volta completata la config per tutte le voci che non sono pronte il sistema ha bisogno di qualche modifica per funzionare: per prima cosa editiamo il file di config del nostro Desktop Manager (_non_ il Desktop Grafico)
- KDM # vim /etc/kde3/kdm/Xaccess
E modifichiamo la riga 38 togliendo il cancelletto (decommentando) in modo da consentire a tutti i client l'accesso alla macchina.
- GDM # vim /etc/gdm/gdm.conf
E sotto la voce [xdmcp] decommentare tutto e modificare il paramentro:
Enable=false
con il parametro
Enable=true
- XDM # vim /etc/X11/xdm/Xaccess
E modifichiamo la riga 49 togliendo il cancelletto (decommentando) in modo da consentire a tutti i client l'accesso alla macchina.
- WDM # vim /etc/X11/wdm/Xaccess
E modifichiamo la riga 40 togliendo il cancelletto (decommentando) in modo da consentire a tutti i client l'accesso alla macchina.
Se qualcuno conosce altre config per altri Desktop Manager è pregato di segnalarla così posso aggiungerla alla lista.
Ed ora potete editare il file /etc/dhcp3/dhcpd.conf sostituendolo con questo (ovviamente MAC, ip e cose varie andranno adattate)
default-lease-time 21600;
max-lease-time 21600;
option subnet-mask 255.255.255.0;
option broadcast-address 192.168.0.255;
option routers 192.168.0.254;
option domain-name-servers 192.168.0.254;
option domain-name "ltsp.org";
option root-path "192.168.0.254:/opt/ltsp/i386";
shared-network WORKSTATIONS {
subnet 192.168.0.0 netmask 255.255.255.0 {
}
}
group {
use-host-decl-names on;
option log-servers 192.168.0.254;
host ws001 {
hardware ethernet 00:E0:18:E0:04:82;
fixed-address 192.168.0.1;
filename "/lts/vmlinuz-2.4.9-ltsp-5";
}
}Nel parametro filename è indicato il kernel che potete trovare in /tftpboot/lts/
Nel parametro option root-path c'è indicato l'IP del server e la cartella remota da montare. Di solito la cartella è sempre quella. (se non è stata modificata prima da ltspadmin nella voce Configure Installer)
Ora riavviate tutti i servizi che avete prima configurato e il vostro server sarà pronto!
NFS server not responding, still trying....
Tra connessioni con velocità diverse spesso capita che si perdono i pacchetti e che quindi il client non possa montare le cartelle NFS del server. Succede spesso quando il client ha una connessione a 10mbps e il server a 100, oppure quando il client ha una connessione a 100mbps e il server a 1Gbps. Come ovviare? Semplice: il problema è dovuto al fatto che i pacchetti inviati dalla scheda più veloce non vengono ben riconosciuti dalle schede. Per forzare il kernel di linux a riconoscerli basta aggiungere:
option option-128 code 128 = string;
option option-129 code 129 = text;
option option-128 e4:45:74:68:00:00;
option option-129 "MOPTS=nolock,ro,wsize=2048,rsize=2048";al file dhcpd.conf. NOTA: l'opzione 128 non è un mac address, è una specie di codice di controllo di etherboot.
Applicazioni locali
Eh si, perché con LTSP si possono anche avviare le applicazioni in locale. Il come lo vedremo dopo, ma adesso vale la pena parlare della (s)convenienza delle applicazioni che girano sul client. Usando computer vecchi questo dubbio non viene, ma quando ci sono dei PC che potrebbero supportare le applicazioni avviate in locale? Ma quali sono i relativi vantaggi?
Nel caso delle applicazioni avviate localmente:
- Si sposta il carico dal server al client
- Alcune applicazioni, come quelle che fanno connessioni ad altri utenti (si veda VoIP e compagnia, ad esempio l'ex GnomeMeeting, ora Ekiga) girano meglio o girano solamente in questo modo.
- Il computer da cui ha avuto accesso è facilmente identificabile dal proxy/firewall o da altri sistemi di monitoraggio/protezione
Invece ci sono i seguenti svantaggi:
- Il carico di rete aumenta, poiché l'applicazione viene trasferita in locale per essere eseguita.
- Nel caso di applicazioni molto usate e relativamente molto pesanti (tipo OpenOffice.org), non si ha il vantaggio del blocco di memoria condivisa, visto che la RAM è quella locale, non quella del server.
Naturalmente il client deve essere abbastanza performante da supportare le applicazioni e il carico di rete.
Come si fa?
Non ho provato direttamente a fare questa modifica, quindi per la parte pratica non ho ancora niente da scrivere (visto che molte volte non basta "seguire il manuale"). Questa volta quindi il mio consiglio è di prendere spunto da qui: http://wiki.ltsp.org/twiki/bin/view/Ltsp/LocalApps
Avvio di un client
Ok visto che ho poco tempo passo direttamente all'avviare i client, premettendo che il sistema sia già configurato e pronto all'uso. Quando avrò più tempo vi descriverò le danze vodoo davanti al monitor (e sopra la tastiera) che abbiamo praticato per far funzionare (sembra che funzioni) il nostro sistema.
Ci troviamo con un PC di quelli vecchi senza il chip integrato di avvio (vedere dopo per quelli con), quindi che non prende da solo i parametri dal DHCP. Ci sono 2 strade: o vi compilate etherboot per creare le vostre immagini di avvio, oppure usate l'interfaccia online http://www.rom-o-matic.net/ che vi permette di creare in pochi passi le immagini da usare. Dopo aver preso l'immagine per il supporto che userete (floppy, disco fisso, cd) e dopo averla scritta mettete il supporto dentro il lettore e avviate. Controllate se nel BIOS è abilitata la partenza dal suddetto supporto. Salvando e uscendo dovrebbe partire l'immagine scritta in precedenza che va a prendersi i parametri (ip, subnet, gateway, root path tftp e root path nfs) dal nostro server. Se questo è vero, molto probabilmente partirà il client X grafico (se non avete specificato altro) oppure dirà che non riesce a partire perché non rileva scheda/monitor/cose varie. Nel secondo caso vi dovete armare di santa pazienza e modificare il file /opt/ltsp/i386/etc/lts.conf e, aggiungendo il nome host del PC (che prima avete inserito nel config del DHCP) inserite i parametri di una configurazione "ad occhio" della grafica (risoluzione, refresh, colori), abbassando i valori se non funziona oppure inserendo quelli personalizzati (trovati magari su internet).
Quelli invece che hanno già il chip integrato, come ad esempio: tutti i portatili, quasi tutti i pc di nuova generazione con scheda di rete integrata, raramente i pc vecchi con scheda integrata, o le stesse schede se contengono il chip per l'avvio di rete. In questi casi bisogna riconoscere se il sistema è PXE: in questo caso _sicuramente_ bisogna usare il mini kernel /tftpboot/lts//pxeboot.0 e non quello standard. Questo perché il sistema PXE non riesce a scaricare i file di una dimensione troppo grande. Se siete insicuri e non riuscite a capirlo, usare pxeboot.0 nel caso fallisse a scaricare il kernel normale è buona cosa.
Dopo aver smanettato con lts.conf per tutte le config di base (video, audio, tastiera e mouse) il nostro client dovrebbe funzionare alla perfezione.
LTSP Bootsplash patch
Ovvero come visualizzare un'immagine per il caricamento al posto delle scritte.
Creazione ambiente
Avete bisogno solo degli strumenti per compilare il kernel, quindi gcc e librerie varie. Nel caso di ubuntu c'è un pacchetto i programmi base (si chiama build-essential).
Serviranno inoltre:
- Splash ([Download diretto versione 3.0.7])
- ltsp_kernel_kit, incluso nel pacchetto [LBE] di LTSP (include le configurazioni del kernel per LTSP e il tool per creare il ramdisk iniziale)
Installazione di Splash
Decompattato il pacchetto (con bunzip e gzip), si passa alla compilazione. Cosa bisogna compilare? Semplice, __solo__ il programma (il resto dei tools pare non funzioni o non serva ad un gran ché). Diamo quindi (nella cartella decompattata):
make splash
cp splash /sbin/Finito. E' stato complicato?
Patch e compilazione del kernel
Per prima cosa prendiamo le sorgenti del kernel "originali" (poiché quelle che forniscono insieme alla distribuzione sono modificate e ottimizzate, ma a noi questo non interessa) da ftp.kernel.org. In questo caso abbiamo scelto la versione 2.6.15 (l'ultima supportata ufficialmente dal bootsplash). Per cominciare diamo:
su -
inseriamo la password di root e poi diamo:
cd /usr/src/
qui poi scarichiamo il kernel. Io l'ho scaricato (con wget) e scompattato dando:
wget ftp://ftp.kernel.org/pub/linux/kernel/v2.6/linux-2.6.15.tar.gz
bunzip2 linux-2.6.15.tar.gz
tar -xf linux-2.6.15.tar
cd linux-2.6.15/Scarichiamo e applichiamo quindi la patch: scaricate la versione per il vostro kernel qui: [http://www.bootsplash.de/] e poi applicatela dando:
patch -p1 < nome_file_di_patch.diff
Ora dobbiamo creare il file di configurazione: io ho preso quello del LBE (sorgenti) di LTSP (incluso nel pacchetto per la ramdisk) così: ho copiato il file config-2.6.xyz nella cartella /usr/src/linux-2.6.xyz , rinominandolo .config (come da standard) e ho aggiunto la riga
CONFIG_BOOTSPLASH=y
togliendo quella relativa al pinguino piccolo (logo) visto che non vanno molto d'accordo:
CONFIG_LOGO=N
a questo punto ho fatto la configurazione e compilato con:
make config
make
make modules_installora ho copiato il kernel compilato nella cartella /tftpboot/lts/ usata da LTSP
cp arch/i386/boot/bzImage /tftpboot/lts/vmlinuz-2.6.15
Il kernel ora è pronto per utilizzare la/le bootsplash che troverà nel ramdisk (possono essere più di una, basta che non ci siano doppioni per risoluzioni video: insomma una per ogni risoluzione video).
Creare la Initrd di LTSP
Nel pacchetto ltsp_kernel_kit di [http://wiki.ltsp.org/twiki/bin/view/Ltsp/LBE], possiamo trovare, oltre alle configurazioni di default per il kernel, anche il tool "build_initramfs", che serve per creare un disco iniziale RAM. Se volete aprirlo e capire come funziona fate pure, ma non è lo scopo di questo howto. Nella sottocartella initramfs possiamo trovare le "sorgenti" del ramdisk, che andremo a modificare per animare la barra di caricamento.
Subito nella cartella è presente un file chiamato init. Modificatelo con il vostro editor preferito, inserendo delle righe simili a queste (le parti in italico posso essere cambiate, le altre no):
[ -w /proc/splash ] && echo "show 10000" > /proc/splash
[ -w /proc/progress ] && echo 40 "Montaggio /proc" > /proc/progressCosa significano questi "comandi"? In pratica vanno a modificare dei files: il primo serve per far avanzare la barra (i numero vanno da 0 a 65535), il secondo invece serve per visualizzare nel box di testo (qualora sia presente) una mini descrizione.
A questo punto tornate alla directory superiore (cd ..) e date ./build_initramfs.
Vi chiederà le sorgenti del kernel e il percorso dove andare a ficcare tutta la robaccia per far caricare pxeboot.0 e initrd.gz
Patchare initrd.gz per inserire la bootsplash
Ok ora che abbiamo il kernel e initrd passiamo alla fase di patch di initrd.gz
Piazziamoci nella cartella tftpboot/lts (delle volte presente in / delle volte in /var/lib/) ed entriamo nella cartella con la versione del kernel prodotto da noi. Dentro troveremo i file: pxeboot.0, initramfs.gz, bzImage-xyz e la cartella pxeboot.cfg contenente un file chiamato default. Copiamo initramfs.gz rinominandolo initramfs-bootsplash.gz. A questo punto applichiamo la patch con:
cp initramfs.gz initramfs-splash.gz
splash -s -f /etc/bootsplash/themes/Linux/config/bootsplash-1024x768.cfg >> bootsplash
echo bootsplash | cpio -o -H newc | gzip >> initramfs-splash.gzNaturalmente il percorso del file di config è quello dello splash che avete scaricato. E poi modificate il file pxeboot.cfg/default in questi modi:
- O create una nuova voce di boot (mettendola come default) contenente tutti i parametri identici alla prima con la modifica del secondo punto
- O modificate la linea esistente facendo puntare non a initramfs.gz ma a initramfs-bootsplash.gz
Da notare come il secondo punto vada applicato pure al primo, dopo aver creato una nuova voce. A questo punto puntate dentro dhcpd.conf verso pxeboot.0 come kernel in modo che carichi questo "mini-bootloader", che a sua volta caricherà il kernel con la bootsplash.
Una (semi)seria relazione del LinuxDay '07
Prequel (Venerdi' 26)
Riunione per fare il punto della situazione nella nuova sede, incontro subito li' sotto Carlo e Gianni (suo padre) ci facciamo una chiaccherata, mangiamo qualcosa al bar di Mary,
saliamo su per vedere la nuova sede, e li' incontriamo Leo, che subito mi dice che ubuntu non funziona sul suo portatile (l'ho rassicurato che poi buldo avrebbe sistemato tutto), e Gustavo, che mi dice di non aver ricevuto l'e-mail del linux day da inoltrare al mondo intero (perche' mi aveva dato l'indirizzo di legambiente e non il suo);
comincio a subdorare che la legge di Murphy, aveva deciso di appalesarsi, arrivano un po' tutti e saliamo, tra il cazzeggio generale e i complimenti a Davide, {mosImage} che dopo 47 strati di vernice nera e verde e 85 litri di solvente chimico fenoldiacrilmetaftalatocianidrico, comprato su e-bay e usato in Iraq come arma chimica, svariati quintali di scotch e guanti, ha reso il PC del LLG degno di essere esposto, scopriamo che le locandine portate da kokore, belle, stampate di fresco, avevano l'orario sbagliato, ore 15 anziche' 11, vabbe' le appendiamo lo stesso e correggiamo sul sito, Murphy aleggia su di noi. Io scopro, leggendo in lista qualcuno che chiedeva dov'era via Reni, che il Marconi si trovava tutto da un'altra parte di dove pensavo, Murphy stava sonnecchiando.
Mentre cazzeggiavamo scopriamo che ci sono 4 matti che fanno il passo dell'oca e parlano ad alta voce nella sala grande, sguardi perplessi...., scopriamo che sono i..... carri ermetici..., mah vedremo.
Appuntamento a domani.
Event: (Sabato 27)Arrivo al Marconi e trovo Enrico Carlo e Daemon che gia' stanno approntando tutto, con grande maestria e in mezzo al casino generale di quattro-cinquecento studenti vogliosi di non fare un cacchio, pero' qualcuno si interessava alle vicende, qualcuno installava ubuntu color cacchetta (chissa' che aveva mangiato Suttleworth quel giorno), Enrico subito propone un cluster per controllare via VNC il PC delle proiezioni da un catorcio che serviva per LTSP, Tarpato immediatamente.
Arriva Luca e dopo caffe' e sigaretta obbligatori accende il portatile, lancia la presentazione, e non funziona una mazza, Murfy si e' svegliato, e ho la tragica impressione che non si fara' il suo pisolino postprandiale.
Arriva kocore col suo mac splendente e subito Francesco del LUG di Piperno gli da 7-800 consigli per installare l'ubuntu cacchetta, maccheccacchio kubuntu non lo vedo da nessuna parte, mi sa che viene boicottato, sigaretta, arriva pure Claudio col suo pc di casa, e Davide con un monolite nero tempestato di lucine extraterrestri verdipisellobrillanteradioattivo, nei ventrami ventole turbinanti e tubi pulsanti sempre dello stesso inquietante colore ed in bella vista, giubilo di alcuni presenti che hanno subito pensato che si ballasse hard rock poco dopo.
Sempre in bella vista il PC del LLG verde e nero fatto da Davide, i 47 strati di vernice hanno resistito, legambiente ha interpellato il ministero della salute per il futuro smaltimento, il dipartimento scorie nucleari americano ci fara' sapere. Discorso degli studenti, che oltre ai fatti loro informavano gli altri studenti che erano OBBLIGATI a restare fino alle 11 e mezza. Inizia Luca (sul PC di claudio, perche' il suo era in stato di confusione), io che gli cambiavo le slide ad ogni suo cenno, con tutta la storia di linux, software libero, GNU, scopi e motivazioni e filosofia, la foltissima platea doveva essere richiamata all'ordine piu' di una volta, poi la preside da il via libera, e dopo la carneficina per cercare di uscire, gente che passava sui cadaveri degli studenti piu' piccoli gia' usati come arieti per sfondare le porte, rimangono quelli che avevano manifestato interesse, circa una ventina.
Nel frattempo sono andato a prendere a casa un cavo di rete e una prolunga per la scheda sonora del PC di Claudio (quello che c'era era corto, Murphy si prendeva il caffe'), che visto che doveva parlare di musica era meglio se si sentiva qualcosa.
{smoothgallery}Alla ricerca di Claudio che quando toccava a lui stava telefonando chilometricamente, decide di mettere anche compiz sul suo PC, sfidando spavaldamente Murphy, e miracolosamente tutto funge bene, Murphy era al bagno, l'intervento risulta interessante e scenografico col cubo di compiz che girava vorticosamente e le finestre che tra velate trasparenze facevano sinuosamente la danza del ventre, sono sicuro di aver sentito qualche "oooohh", si protrae allegramente oltre il consentito anche per l'interesse di alcuni ragazzi, tra cui 2 chitarristi e un batterista, che hanno chiesto lumi e programmi alternativi a quelli di windows, volevano usare linux per fare tutte le mirabolanti magie che faceva Claudio, dalla mucca che canta another one bites the dust in poi, gli abbiamo proposto di portare gli strumenti e se insistevamo un po' facevamo pure un concerto, (dietro il palco c'era una batteria!) anche con l'apporto di Luca, che preso da "delirio suonens" cominciava a suonare qualsiasi cosa gli si parava davanti, per fortuna quella santa donna della sua fidanzata gli ha fatto una iniezione di pentothal.
Panino e chinotto (a scuola non si vendono alcolici), la signora del bar, mossa a compassione, quando chiude il bar ci regala gli avanzi, cornetti, cannoli con crema e ignoti bombolotti con strane macchie nere, che vengono divorati con calma. Me ne vado che c'avevo da fare.
Ripasso verso le 3 e mezza mentre Enrico faceva la sua presentazione su LTSP, faccio un po' di foto, noto la presenza del LUG di Terracina e di molta altra gente, diversa da quella della mattina, devono aver letto la locandina con l'orario sbagliato, Leo fornisce un access point wireless che funziona benissimo, ma chiaramente a casa sua non funziona, buldo interverra'. Leo ha provato ad installare ubuntu cacchetta, ma alla fine schermo nero!!!. Murphy gli e' vicino.
C'e' un sacco di gente che installa linux, bene bene. Rivado via che c'havevo da fare e dopo un po' mi chiama buldo e mi dice che Enrico suppone che io abbia cambiato la password del server..........., stupito e sapendomi innocente come la madonna faccio una scappata. Vedo che tutto funge bene, chiedo spiegazioni, ecco che tutto e' chiaro, Enrico ha voluto ancora una volta sfidare la legge piu' potente dell'universo, peggio delle interazioni forti, deboli, dei flussi di gravitoni e neutrini superluminari valanghe di tachioni da 250 teraelettronvolt e raggi cosmici subnanometrici , . ; : LA LEGGE DI MURPHY.
Aveva cambiato la configurazione del server LTSP 20 minuti prima, pero' la sua bravura e' riuscita a risolvere ricreando l'utente da zero, Murphy si stava fumando una sigaretta. Intanto i musicisti si allenavano sulle chitarre, peccato non aver avuto il tempo di attaccarli al PC di Claudio. Il portatile di Luca adesso funzionava, legge di Murphy pienamente rispettata.
Smontaggio di tutto che alle 6 mettono l'allarme e alla prossima. Per essere il nostro primo linux day e' andato molto bene direi, l'interesse mi e' sembrato buono e vasto, alla fine ci saranno state una 40ina di persone interessate, tutti gli altri 400 studenti, che se ne sono andati dopo che la preside ha dato il via libera, si sono sorbiti quasi tutto il discorso di luca, qualcosa sara' rimasto in quelle teste dove il pensiero della gnocca e' largamente dominante!
Avehttps://www.latinalug.it/ld2007/
Una introduzione ad Alsa
L'ultilizzo dell'audio sotto linux rimane un po' un settore sconosciuto, il supporto per le schede audio non è dei migliori eppure la struttura che gestisce il tutto c'è ed è funzionale.In questo piccolo articolo spiegheremo alcune cose fondamentali sull'uso di Alsa, per riuscire un po' a cavare il ragno dal buco!
Innanzi tutto partiamo dal riconoscimento delle periferiche hardware: Alsa ormai funziona in kernel space e possiamo trovare delle informazioni nel file system virtuale /proc/.
Innanzituttto possiamo visualizzare quale schede sono riconosciute dal visualizzando il file /proc/asound/cards:
cat cards
0 [CK804 ]: NFORCE - NVidia CK804
NVidia CK804 with ALC850 at 0xd2003000, irq 17
1 [T28 ]: ICE1724 - Terratec PHASE 28
Terratec PHASE 28 at 0xa000, irq 20
2 [UART ]: MPU-401 UART - MPU-401 UART
MPU-401 UART at 0x330, irq 10Il risultato è quello della mia postazione, vedete comunque che nel file viene data una corrispondenza numerica ad ogni scheda o componente audio.
Se volete avere informazioni circa il modulo del kernel usato da ciascuna scheda audio basta visualizzare il file /proc/asound/modules.
In ogni cartella con il nome cardX dove per X si intende il numero di scheda visto nel file cards, vi sono altri file con informazioni importanti, prendiamo per esempio la cartella /proc/asound/card1:
ls -l /proc/adound/card1
totale 0
-r--r--r-- 1 root root 0 2007-10-04 22:37 ice1724
-r--r--r-- 1 root root 0 2007-10-04 22:37 id
-rw-r--r-- 1 root root 0 2007-10-04 22:37 oss_mixer
dr-xr-xr-x 3 root root 0 2007-10-04 22:37 pcm0c
dr-xr-xr-x 3 root root 0 2007-10-04 22:37 pcm0p
dr-xr-xr-x 3 root root 0 2007-10-04 22:37 pcm1c
dr-xr-xr-x 3 root root 0 2007-10-04 22:37 pcm1p
dr-xr-xr-x 5 root root 0 2007-10-04 22:37 pcm2pLe directory che si presentano sono di due tipi, quelle che hanno come suffisso la c sono di cattura, ovvero microfono, line-in o altro, mentre quelle che terminano con la p sono di playback ovvero di riproduzione...
Torniamo alla directori principale dove troviamo il file devices
cat devices
2: : timer
3: : sequencer
4: [ 0- 2]: digital audio playback
5: [ 0- 1]: digital audio capture
6: [ 0- 0]: digital audio playback
7: [ 0- 0]: digital audio capture
8: [ 0] : control
9: [ 1- 2]: digital audio playback
10: [ 1- 1]: digital audio playback
11: [ 1- 1]: digital audio capture
12: [ 1- 0]: digital audio playback
13: [ 1- 0]: digital audio capture
14: [ 1] : control
15: [ 2- 0]: raw midi
16: [ 2] : control
Il listato precedente modstra tre periferiche di controllo (control), le periferiche di controllo sono dei devices speciali che consento di controllare l'interfaccia sonora...l'applicazione più semplice è la regolazione del volume ad esempio!
Le altre periferiche rispecchiano il contenuto delle varie cartelle card, evidenziando i vari canali di cattura/playback;
subscribe via RSS